RECENSIONE SU "GUITART" ( OTTOBRE – DICEMBRE 2001 ) - di Piero Viti

Ganesh Del Vescovo
Sei Studi (very difficult) per chitarra
CD allegato
a cura di Bruno Giuffredi
Edizioni Musicali Sinfonica. Brugherio (MI), 2000, pagg. 37
Vera e propria novità, nel senso più ampia dell’accezione, i Sei Studi di Ganesh Del Vescovo, pubblicati di recente dalle Edizioni Sinfonica, rappresentano una delle più interessanti e riuscite opere didattiche uscite sul mercato in questi ultimi tempi. I motivi di interesse riguardo questa raccolta sono molteplici, sia per gli inediti risvolti di tecnica strumentale proposti dall’Autore, sia per l’affascinante e profondo mondo poetico e musicale evocato. In un connubio tra tecniche esecutive tradizionali e vere e proprie invenzioni (come il “legato Ganesh”, complicato effetto ottenuto pizzicando le note con la sola mano destra, lasciando così quella sinistra libera di sovrapporsi con altri effetti sonori), e le magiche e spirituali atmosfere sonore delle culture orientali, in special modo quella indiana, questi lavori finiscono, infatti, per creare un mondo sonoro inedito che si dispiega verso orizzonti chitarristici inesplorati.
Gli studi contenuti nella raccolta sono sei: il primo, Invocazione a Sita si svolge come un “Raga” indiano, con un sommesso e duttile canto essenzialmente monodico, al più sostenuto da lunghi pedali su corde a vuoto, interamente sviluppato in un espressivo ribattuto; il secondo è invece interamente costruito su una miriade di effetti percussivi che trasformano la chitarra in un entusiasmante ‘set’ di percussioni, ricco di trovate strumentali inedite; a seguire il terzo studio, nel quale si approfondisce l’uso dei microtoni, in uno ieratico e sospeso canto denso di infinitesimali varianti che rimandano ad un trasfigurato melodismo orientale; il quarto studio, Sandhya, è invece sviluppato sul glissato, e prevede l’uso del cosiddetto “glissato Sarod” (dal nome di uno strumento orientale), che si ottiene glissando le note con l’ausilio dell’unghia della mano sinistra, rendendo così maggiormente risonante ed espressivo l’effetto, la qual cosa, unita alla libertà di tempo esplicitamente richiesta dall’autore, crea un senso di recitativo dal fascino sonoro che rimanda a luoghi lontani e al “sitar”; il quinto studio è tutto basato sul “pizzicato Ganesh”, di cui sopra, e su tutti i suoi possibili risvolti e rappresenta uno dei momenti di maggiore novità strumentale e di grande fascino musicale dell’intera raccolta; l’ultimo studio, il sesto, Antar mouna, è sugli armonici, anche qui rivisitati con grande originalità a creare un mondo sonoro che rimanda a siderali suggestioni. Molto chiare e approfondite, inoltre, le indicazioni riportate all’inizio della raccolta sulle varie modalità esecutive adoperate e sui relativi simboli ed estremamente utile risulta il CD allegato, nel quale lo stesso autore, che ricordiamo essere anche un eccellente chitarrista, formatosi alla scuola di Company, presenta con grande chiarezza strumentale il suo lavoro. Complimenti!
Piero Viti
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